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Benvenuti nella mia collezione
di etichette adesive!
di etichette adesive!
Qui di seguito alcune informazioni e consigli per i principianti e per quanti sono aperti ai suggerimenti.
Vedi anche la pagina sulla piega.
Elenco qui sotto alcuni materiali che penso siano utili ai collezionisti, la lista non è certo definitiva, chiunque abbia suggerimenti da aggiungere su questo argomento o su qualsiasi altro può farlo scrivendomi.
Ogni blocchetto contiene da 5 a 10 pagine più una copertina di plastica (ricavata dalle buste di plastica per i documenti), il tutto è fissato con dei punti metallici.
Un accorgimento, se usate carta siliconata solo da un lato (supporti etichette) nell'ultima pagina fate uno scarabocchio o scrivete qualcosa ad evitare di mettere le etichette da quel lato; può succedere nella fretta di prendere il blocchetto a rovescio e di trovarsi poi a dover staccare le etichette dal lato carta, non è facile! Questo non succede se usate carta forno che è siliconata da entrambi i lati.
Alcuni dividono le pagine con delle linguette con i nomi dei frutti in modo da mettere le etichette delle mele nelle pagine delle mele, i meloni in quelle dei meloni e così via. In questo modo si conoscono sempre i frutti di ciascuna etichetta. Lo svantaggio è che non sappiamo in alticipo quali e quante etichette troveremo e non possiamo sapere quante pagine dedicare alle arance, quante alle pesche ecc. Io riempo i miei blocchetti man mano che trovo le etichette e tutt'al più prendo appunti su un foglio di carta per quelle etichette che non hanno nessun riferimento e/o di cui penso di non ricordare i dati.
Un'altra possibilità è quella che usavo per le fotografie, portavo con me un piccolo registratore e registravo i dati di ciascuna.
Le fonti di etichette sono le seguenti:
Nel caso di quelle senza linguetta cercate etichette che non aderiscano totalmente al frutto, questo è più facile per quelle che, per caso, sono poste nella zona del picciolo, la curvatura, di solito, lascia una parte dell'etichetta sollevata e staccata dalla buccia (foto 9).
Le più facili da prelevare sono quelle di plastica spessa che, nella maggior parte dei casi, aderiscono solo in parte al frutto e si staccano con facilità senza rischio di danneggiamenti (foto 10).
Un suggerimento: non andate a caccia di etichette all'apertura dei negozi, in quel momento la frutta è appena uscita dalle celle frigorifere e la superficie è umida o anche bagnata e quindi, nel caso di etichette di carta, è quasi impossibile ottenerne di intere; inoltre la colla fredda aderisce con maggior forza. Se vi trovate in questa situazione ritornate dopo 1 o 2 ore, sarà più facile avere belle etichette.
Dopo un periodo iniziale, in cui cercavo di prelevare le etichette senza farmi vedere, ho scelto in seguito di chiedere sempre al negoziante e, tranne qualche raro caso di rifiuto, ho sempre trovato molta collaborazione. I no decisi sono molto rari, talvolta chiedono di non prendere molte etichette dello stesso tipo. In questo modo, quando non ci si deve nascondere, si possono prelevare le etichette con calma, scegliendo, quando possibile, le migliori senza l'ansia di essere scoperti.
Quando le etichette sono abbondanti ne prelevo 10-12 dello stesso tipo in modo da metterne 1 o 2 in collezione e da avere una buona scorta per gli scambi. Questo aiuta anche perché talvolta ci si accorge di differenze (piega, colore o altro) solo a casa quando le si guarda con attenzione.
Anche quando sono sicuro di avere un'etichetta ne prendo sempre almeno un paio, le differenze possono sfuggire e non ci si può ricordare se quella che abbiamo è di carta o di plastica, se aveva la piega a destra o a sinistra. Esemplificativo il caso della serie sport della "Crunch-punch", avevo già una serie completa ma avevo pochi con l'immagine del subacqueo, ne ho trovate al mercato di Monaco e ne ho prese 2 serie per accorgermi poi a casa che il colore era molto diverso.
Attenzione al prelievo delle etichette sulle pere ed in qualche caso anche su nettarine e prugne. Questi frutti hanno l'epidermide molto sottile e quando cerchiamo di staccare l'etichetta, in particolare se la colla è forte, è facile che l'etichetta si stacchi dal frutto con una parte della buccia lasciando una traccia evidente. Il negoziante non sarà molto contento e anche se cerchiamo di nascondere il misfatto la volta successiva potrebbe non essere entusiasta di vederci.
Quello che posso consigliare è di cercare frutti non molto maturi, su quelli maturi lo strappo è sicuro, cercate etichette che non siano completamente aderenti al frutto o siano in posizione tale che non le fa aderire ad esempio vicino al picciolo o sullo stesso.
E' opportuno non esercitare molta forza ma cercare di separare delicatamente l'etichetta dando tempo alla colla di separarsi; quando si è sollevata una parte, che ci permette di prendere l'etichetta con le dita, non tirare la stessa a 90° rispetto alla buccia ma cercate di portarla più avanti, quasi parallela, con un angolo che tende a 180°.
Se il negoziante è un tipo un po difficile è meglio abbandonare un etichetta che sta strappando la buccia piuttosto che perdere un fornitore, in questo caso l'unica soluzione è di acquistare il frutto e di staccarla con comodo a casa.
Particolare attenzione necessitano anche le etichette con dei tagli (foto 11), si deve fare molta attenzione al loro prelievo poiché si strappano facilmente; quando si solleva un angolo e si arriva al taglio è necessario, con la pinzetta, cercare di sollevare lo spigolo della porzione seguente e cosi via fino ad aver sollevato almeno metà dell'etichetta.
A quel punto si è abbastanza tranquilli ma non lasciarsi mai prendere dalla fretta, lo strappo è sempre in agguato in particolare per le etichette di alcuni manghi dove il taglio arriva quasi al centro e la porzione non tagliata è molto piccola.
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Una volta a casa trasferisco le etichette sul loro supporto definitivo: un rettangolo di carta siliconata che preparo in anticipo in alcune misure standard soprattutto per le etichette piccole e medie, per quelle più grandi le taglio su misura. I formati più comuni sono 19 x 27 mm (la maggior parte delle etichette ovali), 19 x 29 mm (le ovali più lunghe), 25 x 27,5 mm (molte USA o NZ ), 27 x 29 mm (molte banane).
In pratica lascio un piccolo spazio a destra o sotto l'etichetta per scrivere il numero di riferimento al database di archiviazione ed il simbolo per la piega o per i tagli, quando presenti (foto 12). In questo modo posso trattare le mie etichette come francobolli ed usare materiale filatelico (foto 3) per la loro classificazione.
Nel caso invece di etichette ricevute attraverso gli scambi ci può capitare di tutto: da eccezionali corrispondenti che dispongono le etichette su carta siliconata a quelli che ci fanno disperare per le etichette poste su carta di quaderno. Fortunatamente a casa si possono fare le operazioni con calma, non bisogna mai avere fretta.
Un aiuto ci può venire dal calore, la maggior parte delle colle delle etichette si ammorbidiscono scaldandole, qualche volta è sufficiente l'alito, altre volte si può usare un phon o un fornello a gas tenuto al minimo.
Questo metodo è utile in molti casi ma non si può usare con le etichette di plastica sottile e con quelle di carta termica (molte etichette di cassette con testo tutto nero), le prime si deformano mentre le seconde anneriscono.
Dapprima si scalda un poco il supporto quindi, dopo aver sollevato un angolo, si prende con una mano il supporto, con l'altra l'etichetta e, tenendo la zona della colla esposta al calore, si applica una trazione delicata seguendo il distacco senza mai tirare troppo forte. La colla ha una forza di adesione che si oppone al distacco ma, se si esercita una forza debole ma continua, si lascia vincere e ciò ci permette di separare l'etichetta dal supporto.
Molta attenzione va posta con le etichette di plastica sottile, queste si deformano facilmente se applichiamo la forza su una piccola superficie; è facile ricevere negli scambi delle etichette con una parte (generalmente a destra) deformata, si tratta di etichette che si è cercato di staccare dal frutto sollevandole con le unghie.
In questo caso è meglio usare un coltello a lama sottile, si insinua delicatamente la lama, magari in un punto dove sia leggermente staccata dal supporto, quando la lama è entrata per almeno 1 mm si appoggia il pollice sulla zona dell'etichetta al di sopra della lama e si cerca di sollevare il tutto facendo attenzione a che la lama resti parallela all'etichetta.
Quando si è riusciti a sollevare qualche millimetro di etichetta si può procedere con le dita prendendo fra indice e pollice la parte sollevata spostandola indietro ed esercitando una leggera trazione, appena si è sollevata una porzione di etichetta spostare le dita per riprendere tutta la porzione sollevata in modo che la trazione non si eserciti sempre sulla stessa porzione di etichetta ma su una successiva.
In questo modo e con molta pazienza si arriverà a staccare l'etichetta dal supporto.
Precauzioni si devono usare anche con le etichette di carta, qui non è la deformazione ma è lo strappo che è sempre in agguato. In questo caso cercate sempre di staccare lo porzione esterna spostandovi dal primo punto di distacco e seguendo il contorno dell'etichetta, solo dopo aver sollevato tutto il contorno cercate di staccare la porzione centrale.
Spesso, dopo aver staccato l'etichetta dal supporto, questa si presenta arcuata od arricciata; si può rimediare prendendo un'estremità fra l'indice e pollice della mano sinistra (per i mancini con la destra), con l'altra si appoggia la lama di un coltello a 90° dalla parte della colla e facendo pressione con il pollice sulla superficie opposta si fa scorrere il coltello ed il pollice verso l'altra estremità. Così, graduando la pressione sul tipo di etichetta e su quanto è arricciata, si riesce a raddrizzarla, talvolta è necessario ripetere più volte la stessa operazione per riuscire a riportarla in piano.
Nel caso delle etichette di plastica sottile, se la colla è in buono stato, non è necessario cercare di raddrizzarle poiché aderiranno facilmente al supporto definitivo senza arricciarsi.
Se vi capita di avere etichette sporche nella parte posteriore talvolta si riesce a pulirle operando come segue: utilizzare una superficie perfettamente piana (un vetro, un pezzo di truciolare rivestito di laminato plastico ecc.), poggiate l'etichetta con la colla verso l'alto e trattenete un'estremità con l'indice, con l'altra mano appoggiate la lama a 90° sull'etichetta e, facendo una certa pressione, fate scorrere il coltello verso l'altra estremità. Spesso si deve ripetere l'operazione più volte, in questo caso pulite ogni volta la lama del coltello altrimenti rischiate di riportare sull'etichetta quanto avete appena tolto.
Questo metodo funziona bene per le etichette di carta o di plastica spessa mentre è pericoloso su quelle di plastica sottile che possono deformarsi facilmente se si esercita una pressione troppo forte.
Nel caso di etichette di pere, prugne e nettarine, dove spesso la buccia si stacca dal frutto e rimane aderente alla stessa, ci si può aiutare bagnando la buccia e facendola ammorbidire prima di cercare di staccarla.
Un altro metodo è quello di mettere una buona colla solo sulla superficie della buccia ed attaccarla su un supporto che poi ci permetta di staccarla agevolmente; quando la colla è asciutta sollevando l'etichetta questa dovrebbe staccarsi dalla buccia che rimane aderente al supporto.
Un caso quasi insolubile sono le etichette dei kiwi, la maggior parte sono di plastica sottile e quindi con il coltello si riesce solo a togliere il grosso.
Se raccogliete personalmente queste etichette cercate di prendere soltanto quelle che sono appena appoggiate sul frutto, saranno meno sporche.
BUONA COLLEZIONE !!
Vedi anche la pagina sulla piega.
Elenco qui sotto alcuni materiali che penso siano utili ai collezionisti, la lista non è certo definitiva, chiunque abbia suggerimenti da aggiungere su questo argomento o su qualsiasi altro può farlo scrivendomi.
- Pinzette (foto 1 e 2), preferite quelle filateliche hanno i becchi molto sottili
- Lente (foto 1)
- Righello millimetrato (foto 1)
- Fogli di carta siliconata (ad esempio i fogli di supporto per le etichette adesive, la carta forno ecc.
- Classificatori ed album filatelici (foto 3)
- Taglierina (foto 4)
- Cutter (foto 1)
- Libretti provvisori per etichette (foto 1 e 5)
- Coltello a lama sottile non molto affilato (foto 1)
Ogni blocchetto contiene da 5 a 10 pagine più una copertina di plastica (ricavata dalle buste di plastica per i documenti), il tutto è fissato con dei punti metallici.
Un accorgimento, se usate carta siliconata solo da un lato (supporti etichette) nell'ultima pagina fate uno scarabocchio o scrivete qualcosa ad evitare di mettere le etichette da quel lato; può succedere nella fretta di prendere il blocchetto a rovescio e di trovarsi poi a dover staccare le etichette dal lato carta, non è facile! Questo non succede se usate carta forno che è siliconata da entrambi i lati.
Alcuni dividono le pagine con delle linguette con i nomi dei frutti in modo da mettere le etichette delle mele nelle pagine delle mele, i meloni in quelle dei meloni e così via. In questo modo si conoscono sempre i frutti di ciascuna etichetta. Lo svantaggio è che non sappiamo in alticipo quali e quante etichette troveremo e non possiamo sapere quante pagine dedicare alle arance, quante alle pesche ecc. Io riempo i miei blocchetti man mano che trovo le etichette e tutt'al più prendo appunti su un foglio di carta per quelle etichette che non hanno nessun riferimento e/o di cui penso di non ricordare i dati.
Un'altra possibilità è quella che usavo per le fotografie, portavo con me un piccolo registratore e registravo i dati di ciascuna.
Le fonti di etichette sono le seguenti:
- negozi di frutta e verdura (foto 6 e 7)
- mercati (foto 8)
- super ed ipermercati
- amici e parenti
- internet, scambi
Nel caso di quelle senza linguetta cercate etichette che non aderiscano totalmente al frutto, questo è più facile per quelle che, per caso, sono poste nella zona del picciolo, la curvatura, di solito, lascia una parte dell'etichetta sollevata e staccata dalla buccia (foto 9).
Le più facili da prelevare sono quelle di plastica spessa che, nella maggior parte dei casi, aderiscono solo in parte al frutto e si staccano con facilità senza rischio di danneggiamenti (foto 10).
Un suggerimento: non andate a caccia di etichette all'apertura dei negozi, in quel momento la frutta è appena uscita dalle celle frigorifere e la superficie è umida o anche bagnata e quindi, nel caso di etichette di carta, è quasi impossibile ottenerne di intere; inoltre la colla fredda aderisce con maggior forza. Se vi trovate in questa situazione ritornate dopo 1 o 2 ore, sarà più facile avere belle etichette.
Dopo un periodo iniziale, in cui cercavo di prelevare le etichette senza farmi vedere, ho scelto in seguito di chiedere sempre al negoziante e, tranne qualche raro caso di rifiuto, ho sempre trovato molta collaborazione. I no decisi sono molto rari, talvolta chiedono di non prendere molte etichette dello stesso tipo. In questo modo, quando non ci si deve nascondere, si possono prelevare le etichette con calma, scegliendo, quando possibile, le migliori senza l'ansia di essere scoperti.
Quando le etichette sono abbondanti ne prelevo 10-12 dello stesso tipo in modo da metterne 1 o 2 in collezione e da avere una buona scorta per gli scambi. Questo aiuta anche perché talvolta ci si accorge di differenze (piega, colore o altro) solo a casa quando le si guarda con attenzione.
Anche quando sono sicuro di avere un'etichetta ne prendo sempre almeno un paio, le differenze possono sfuggire e non ci si può ricordare se quella che abbiamo è di carta o di plastica, se aveva la piega a destra o a sinistra. Esemplificativo il caso della serie sport della "Crunch-punch", avevo già una serie completa ma avevo pochi con l'immagine del subacqueo, ne ho trovate al mercato di Monaco e ne ho prese 2 serie per accorgermi poi a casa che il colore era molto diverso.
Attenzione al prelievo delle etichette sulle pere ed in qualche caso anche su nettarine e prugne. Questi frutti hanno l'epidermide molto sottile e quando cerchiamo di staccare l'etichetta, in particolare se la colla è forte, è facile che l'etichetta si stacchi dal frutto con una parte della buccia lasciando una traccia evidente. Il negoziante non sarà molto contento e anche se cerchiamo di nascondere il misfatto la volta successiva potrebbe non essere entusiasta di vederci.
Quello che posso consigliare è di cercare frutti non molto maturi, su quelli maturi lo strappo è sicuro, cercate etichette che non siano completamente aderenti al frutto o siano in posizione tale che non le fa aderire ad esempio vicino al picciolo o sullo stesso.
E' opportuno non esercitare molta forza ma cercare di separare delicatamente l'etichetta dando tempo alla colla di separarsi; quando si è sollevata una parte, che ci permette di prendere l'etichetta con le dita, non tirare la stessa a 90° rispetto alla buccia ma cercate di portarla più avanti, quasi parallela, con un angolo che tende a 180°.
Se il negoziante è un tipo un po difficile è meglio abbandonare un etichetta che sta strappando la buccia piuttosto che perdere un fornitore, in questo caso l'unica soluzione è di acquistare il frutto e di staccarla con comodo a casa.
Particolare attenzione necessitano anche le etichette con dei tagli (foto 11), si deve fare molta attenzione al loro prelievo poiché si strappano facilmente; quando si solleva un angolo e si arriva al taglio è necessario, con la pinzetta, cercare di sollevare lo spigolo della porzione seguente e cosi via fino ad aver sollevato almeno metà dell'etichetta.
A quel punto si è abbastanza tranquilli ma non lasciarsi mai prendere dalla fretta, lo strappo è sempre in agguato in particolare per le etichette di alcuni manghi dove il taglio arriva quasi al centro e la porzione non tagliata è molto piccola.
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Una volta a casa trasferisco le etichette sul loro supporto definitivo: un rettangolo di carta siliconata che preparo in anticipo in alcune misure standard soprattutto per le etichette piccole e medie, per quelle più grandi le taglio su misura. I formati più comuni sono 19 x 27 mm (la maggior parte delle etichette ovali), 19 x 29 mm (le ovali più lunghe), 25 x 27,5 mm (molte USA o NZ ), 27 x 29 mm (molte banane).
In pratica lascio un piccolo spazio a destra o sotto l'etichetta per scrivere il numero di riferimento al database di archiviazione ed il simbolo per la piega o per i tagli, quando presenti (foto 12). In questo modo posso trattare le mie etichette come francobolli ed usare materiale filatelico (foto 3) per la loro classificazione.
Nel caso invece di etichette ricevute attraverso gli scambi ci può capitare di tutto: da eccezionali corrispondenti che dispongono le etichette su carta siliconata a quelli che ci fanno disperare per le etichette poste su carta di quaderno. Fortunatamente a casa si possono fare le operazioni con calma, non bisogna mai avere fretta.
Un aiuto ci può venire dal calore, la maggior parte delle colle delle etichette si ammorbidiscono scaldandole, qualche volta è sufficiente l'alito, altre volte si può usare un phon o un fornello a gas tenuto al minimo.
Questo metodo è utile in molti casi ma non si può usare con le etichette di plastica sottile e con quelle di carta termica (molte etichette di cassette con testo tutto nero), le prime si deformano mentre le seconde anneriscono.
Dapprima si scalda un poco il supporto quindi, dopo aver sollevato un angolo, si prende con una mano il supporto, con l'altra l'etichetta e, tenendo la zona della colla esposta al calore, si applica una trazione delicata seguendo il distacco senza mai tirare troppo forte. La colla ha una forza di adesione che si oppone al distacco ma, se si esercita una forza debole ma continua, si lascia vincere e ciò ci permette di separare l'etichetta dal supporto.
Molta attenzione va posta con le etichette di plastica sottile, queste si deformano facilmente se applichiamo la forza su una piccola superficie; è facile ricevere negli scambi delle etichette con una parte (generalmente a destra) deformata, si tratta di etichette che si è cercato di staccare dal frutto sollevandole con le unghie.
In questo caso è meglio usare un coltello a lama sottile, si insinua delicatamente la lama, magari in un punto dove sia leggermente staccata dal supporto, quando la lama è entrata per almeno 1 mm si appoggia il pollice sulla zona dell'etichetta al di sopra della lama e si cerca di sollevare il tutto facendo attenzione a che la lama resti parallela all'etichetta.
Quando si è riusciti a sollevare qualche millimetro di etichetta si può procedere con le dita prendendo fra indice e pollice la parte sollevata spostandola indietro ed esercitando una leggera trazione, appena si è sollevata una porzione di etichetta spostare le dita per riprendere tutta la porzione sollevata in modo che la trazione non si eserciti sempre sulla stessa porzione di etichetta ma su una successiva.
In questo modo e con molta pazienza si arriverà a staccare l'etichetta dal supporto.
Precauzioni si devono usare anche con le etichette di carta, qui non è la deformazione ma è lo strappo che è sempre in agguato. In questo caso cercate sempre di staccare lo porzione esterna spostandovi dal primo punto di distacco e seguendo il contorno dell'etichetta, solo dopo aver sollevato tutto il contorno cercate di staccare la porzione centrale.
Spesso, dopo aver staccato l'etichetta dal supporto, questa si presenta arcuata od arricciata; si può rimediare prendendo un'estremità fra l'indice e pollice della mano sinistra (per i mancini con la destra), con l'altra si appoggia la lama di un coltello a 90° dalla parte della colla e facendo pressione con il pollice sulla superficie opposta si fa scorrere il coltello ed il pollice verso l'altra estremità. Così, graduando la pressione sul tipo di etichetta e su quanto è arricciata, si riesce a raddrizzarla, talvolta è necessario ripetere più volte la stessa operazione per riuscire a riportarla in piano.
Nel caso delle etichette di plastica sottile, se la colla è in buono stato, non è necessario cercare di raddrizzarle poiché aderiranno facilmente al supporto definitivo senza arricciarsi.
Se vi capita di avere etichette sporche nella parte posteriore talvolta si riesce a pulirle operando come segue: utilizzare una superficie perfettamente piana (un vetro, un pezzo di truciolare rivestito di laminato plastico ecc.), poggiate l'etichetta con la colla verso l'alto e trattenete un'estremità con l'indice, con l'altra mano appoggiate la lama a 90° sull'etichetta e, facendo una certa pressione, fate scorrere il coltello verso l'altra estremità. Spesso si deve ripetere l'operazione più volte, in questo caso pulite ogni volta la lama del coltello altrimenti rischiate di riportare sull'etichetta quanto avete appena tolto.
Questo metodo funziona bene per le etichette di carta o di plastica spessa mentre è pericoloso su quelle di plastica sottile che possono deformarsi facilmente se si esercita una pressione troppo forte.
Nel caso di etichette di pere, prugne e nettarine, dove spesso la buccia si stacca dal frutto e rimane aderente alla stessa, ci si può aiutare bagnando la buccia e facendola ammorbidire prima di cercare di staccarla.
Un altro metodo è quello di mettere una buona colla solo sulla superficie della buccia ed attaccarla su un supporto che poi ci permetta di staccarla agevolmente; quando la colla è asciutta sollevando l'etichetta questa dovrebbe staccarsi dalla buccia che rimane aderente al supporto.
Un caso quasi insolubile sono le etichette dei kiwi, la maggior parte sono di plastica sottile e quindi con il coltello si riesce solo a togliere il grosso.
Se raccogliete personalmente queste etichette cercate di prendere soltanto quelle che sono appena appoggiate sul frutto, saranno meno sporche.
BUONA COLLEZIONE !!
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1 - Alcuni degli oggetti descritti.
2 - Le pinzette di tipo filatelico
3 -Due classificatori per francobolli usati per raccogliere le etichette
4 - La taglierina ed una scatola con i supporti tagliati in misure standard
5 - Alcuni dei blocchetti provvisori
6 - Un bellissimo negozio di frutta e verdura a Roquebrune (Francia).
7 - Un negozio ricco di primizie a Cannes (Francia) di fronte al mercato coperto.
8 - Il mercato di Nizza (Francia) presenta un'ampia varietà di frutta e verdura in ogni stagione e con qualsiasi tempo.
9 - Una pesca con un'etichetta nella zona del picciolo che non aderisce perfettamente e che permette perciò di essere sollevata facilmente.
10 - Una mela con un'etichetta di plastica rigida che spesso aderisce solo con una porzione limitata e che perciò si può rimuovere agevolmente.
11 - Un'etichetta con 6 tagli, gli angoli sono sollevati per mettere in evidenza i tagli, spesso queste etichette aderiscono perfettamente al frutto.
12 - due etichette disposte sul supporto definitivo con rispettivamente i simboli per i tagli e la piega.